IL RUOLO DELL’OCT

“L’esame che faremo oggi è l’OCT, simile ad una TAC della retina”

“Va bene dottoressa, ma se non ho problemi agli occhi, perché devo sottopormi a questo esame?”

Questa è una domanda che spesso ci viene posta dai pazienti ed è del tutto comprensibile: perché è necessario controllare la retina per una malattia neurologica?

La retina, che fa parte del sistema nervoso centrale, contiene anche dei neuroni. Nelle malattie neurodegenerative, quasi sempre si verificano danni ai neuroni retinici. Pertanto, esaminando i neuroni nella retina, possiamo ottenere un’approssimazione della quantità dei neuroni presenti nel cervello.

Poiché gli occhi hanno il compito di ricevere la luce dall’ambiente circostante, possiamo utilizzare la tecnologia ottica per scansionare la retina, il che è molto più semplice rispetto alla scansione del cervello (che è protetto dal cranio). Con l’OCT, infatti, sono sufficienti solo 10-15 minuti per completare le scansioni di entrambi gli occhi e ottenere risultati quantitativi.

Allora, cos’è l’OCT? L’acronimo sta per Tomografia a Coerenza Ottica, una tecnica che utilizza la luce a una lunghezza d’onda relativamente lunga (quindi non dannosa per gli occhi) per creare immagini tomografiche della retina. Grazie a queste immagini, è possibile visualizzare direttamente diverse strutture neuronali, ciò consente lo studio dal vivo degli strati cellulari e delle fibre nervose nella retina e l’analisi della loro quantità. Questo permette ai medici di comprendere il livello di neurodegenerazione.

Per le persone affette da Sclerosi Multipla, la neurite ottica è un sintomo comune che provoca una grave perdita di neuroni nella retina. L’OCT può valutare la quantità di perdita neuronale. Tuttavia, anche per coloro che non hanno mai avuto una storia di neurite ottica, la quantità di neuroni o fibre nervose misurata nella retina riflette effettivamente la degenerazione neuronale nel cervello. La neurodegenerazione è un aspetto molto importante nella Sclerosi Multipla, poiché è correlata alla gravità della disabilità. Di solito, la degenerazione neuronale viene valutata tramite la risonanza magnetica, ma ora, grazie all’OCT, si dispone di un metodo più rapido, più economico e non invasivo per valutare lo stato della neurodegenerazione.

In campo medico, gli specialisti sono sempre alla ricerca di misurazioni che possano aiutare a comprendere lo stato di salute delle persone e valutarne alcuni parametri, come ad esempio la pressione sanguigna, il peso, l’altezza… Queste misurazioni sono chiamate biomarcatori. Un buon biomarcatore clinico dovrebbe essere facile da ottenere, economico, accurato e stabile. Considerando tutte queste caratteristiche, l’OCT può fornire utili biomarcatori per la diagnosi e il monitoraggio della neurodegenerazione nelle persone con Sclerosi Multipla.

Quindi, la prossima volta che vi sarà richiesto un esame OCT, saprete che non riguarda solo la salute dei vostri occhi, ma anche quella del vostro cervello.

Dr.ssa Su-Chun Huang

Ricercatrice

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