I POTENZIALI EVOCATI MOTORI E SOMATOSENSORIALI

La Sclerosi Multipla è una malattia cronica caratterizzata dall’interruzione della conduzione del segnale elettrico degli assoni del sistema nervoso centrale. La conduzione attraverso il sistema nervoso può essere valutata con la registrazione dei potenziali evocati. Questi tipi di misurazione forniscono indicazioni sulla conduzione nervosa, stimolando il sistema nervoso in un punto e misurando il segnale risultante in un altro punto.

Nella Sclerosi Multipla i potenziali evocati vengono utilizzati per monitorare la funzionalità delle vie nervose centrali (cioè quel tratto di neuroni costituenti le vie motorie e sensitive all’interno dell’encefalo e del midollo spinale) eliminando, con una semplice sottrazione, la componente del sistema nervoso periferico (cioè quel tratto di neuroni che costituiscono le radici nervose che dipartono dal midollo spinale).

Un potenziale evocato è un potenziale elettrico registrato da una parte specifica del sistema nervoso o da un muscolo, in seguito alla presentazione di uno stimolo. I segnali dei potenziali evocati possono essere registrati dalla corteccia cerebrale, dal tronco encefalico, dal midollo spinale, dai nervi periferici e dai muscoli, con la finalità di monitorare l’integrità delle vie sensoriali e motorie. I potenziali evocati sono classificati in base al tipo di stimolo che li genera: somatosensoriale, uditivo, visivo oppure una stimolazione magnetica transcranica della corteccia motoria.

I potenziali evocati somatosensoriali (PESS) sono evocati da uno stimolo elettrico ripetuto di un nervo periferico, più comunemente il nervo tibiale, il nervo mediano o il nervo ulnare. Potenzialmente si possono usare stimoli come il tatto, le vibrazioni e il dolore; tuttavia, gli stimoli elettrici sono i più comuni per la facilità e l’affidabilità.

I due aspetti più osservati di un PESS sono l’ampiezza e la latenza dei picchi. I picchi predominanti sono stati studiati e denominati in laboratorio. Ad ogni picco viene assegnata una lettera e un numero nel nome. Ad esempio, N20 si riferisce a un picco corticale negativo (N) a 20ms dallo stimolo del nervo periferico. Aumenti della latenza o diminuzioni dell’ampiezza sono indicatori di disfunzioni neurologiche.

Dopo aver stimolato il nervo periferico, il potenziale evocato viene quindi registrato dalla cute in due punti:

–           Tempo di conduzione del sistema nervoso periferico: a livello dell’ingresso nel midollo spinale del nervo stimolato; a livello lombare per la stimolazione dell’arto inferiore e a livello cervicale per la stimolazione dell’arto superiore.

–           Tempo di conduzione totale del sistema nervoso centrale e periferico: a livello della parte superiore del cranio, al di sotto della quale si trova la corteccia sensitiva primaria relativa all’estremità corporea che abbiamo stimolato.

Sottraendo al tempo di conduzione totale il tempo di conduzione del sistema nervoso periferico possiamo calcolare il tempo di conduzione centrale, cioè il tempo impiegato dal segnale dall’ingresso nel midollo spinale fino alla corteccia sensitiva. Questo intervallo di tempo è generalmente aumentato nella Sclerosi Multipla.

I potenziali evocati motori (PEM) vengono registrati dai muscoli in seguito ad una stimolazione magnetica transcranica della corteccia motoria ed offrono ottime applicazioni diagnostiche relativamente al tratto piramidale. Il tratto piramidale è “la via”, composta da neuroni in serie, che dalla corteccia motoria si estende, tramite connessioni sinaptiche, fino ai muscoli volontari del nostro corpo.

I PEM sono generalmente registrati dai muscoli abductor pollicis brevis (APB) per l’arto superiore ed abductor hallucis (AH) per l’arto inferiore. Similmente ai PESS, gli aspetti più osservati di un PEM sono la forma e la latenza.

L’intervallo di tempo misurato tra gli stimoli magnetici somministrati alle aree motorie corticali della mano o della gamba e la registrazione della risposta motoria ai muscoli è chiamata latenza corticale. Similmente ai PESS, questo parametro misura il tempo di conduzione nervosa totale, cioè del sistema nervoso centrale e periferico. Sottraendo a questo intervallo di tempo il tempo di conduzione periferica (misurabile per mezzo di un’entità neurofisiologica chiamata Onda-F), si ottiene il tempo di conduzione motorio centrale. Anch’esso mostra generalmente un aumento nella Sclerosi Multipla.

Sia per i PESS che per i PEM un aumento del tempo di conduzione centrale è il reperto patologico più precoce che si riscontra nella Sclerosi Multipla, e riflette il fenomeno neuropatologico della demielinizzazione. In fasi più avanzate della malattia, quando alla demielinizzazione fa seguito la perdita di cellule nervose, si riscontra inoltre la diminuzione dell’ampiezza del potenziale.

Concludendo, i potenziali evocati sono uno strumento molto importante nelle mani del Neurologo, in quanto permettono di osservare l’integrità del sistema nervoso centrale con una sensibilità maggiore rispetto alla condizione clinica del paziente. I potenziali evocati possono, in alcuni casi, essere alterati anche in pazienti che non presentano alcun sintomo o in caso in cui la risonanza magnetica sia nella norma, rappresentando quindi un importante strumento di diagnosi e monitoraggio nell’ambito della Sclerosi Multipla.

Dr. Alessandro Gradassi

Neurologo

Casa di Cura Igea S.p.A.

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