Correlazione inversa del rischio genetico con l’età di esordio in pazienti con sclerosi multipla ad esordio acuto e progressivo.
Correlazione inversa del rischio genetico con l’età di esordio in pazienti con sclerosi multipla ad esordio acuto e progressivo.
Commento di: M. Sorosina, C. Guaschino e F. Martinelli Boneschi (Laboratorio di Genetica delle Malattie Neurologiche Complesse – INSPE & Divisione di Neuroscienze – Ospedale San Raffaele di Milano).
E’ ormai noto dalla letteratura che vi sono 110 varianti genetiche comuni nella popolazione, ed una regione genomica specifica, chiamata HLA, che, se presenti in una particolare combinazione, ed in associazione alla esposizione ad alcuni fattori di rischio ambientali quali il fumo, la obesità’ e dei bassi livelli di vitamina D, predispongono allo sviluppo della sclerosi multipla (SM).
In uno studio condotto presso il nostro Laboratorio all’Ospedale San Raffaele di Milano abbiamo valutato se l’essere portatori di un numero piu’ o meno elevato delle suddette varianti genetiche abbia anche un ruolo sulla rapidità di progressione della malattia e sulla età di esordio della stessa. Lo studio e’ stato effettuato in due gruppi: uno costituito da individui affetti da una forma di SM esordita con episodi acuti di malattia o ricadute, chiamato BOMS (acronimo di bout onset multiple sclerosis), ed un secondo gruppo di individui con SM ad esordio progressivo (chiamato PrMS, acronimo di progressive onset multiple sclerosis). Nello studio è stato calcolato un punteggio, chiamato wGRS o punteggio di rischio genetico pesato, ottenuto sommando il numero di varianti genetiche associate alla SM del quale ogni individuo è portatore.
Abbiamo osservato che gli individui con punteggio wGRS piu’ elevato, e quindi che sono portatori di un numero piu’ elevato di varianti genetiche di rischio, tendono a sviluppare la malattia in età piu’ precoce se affetti da BOMS, ed in età piu’ tardiva se affetti da PrMS. Nello stesso studio, eseguito su circa 1500 individui reclutati da due consorzi di Centri sclerosi Multipla Italiani, uno chiamato PROGRESSO (coordinato dal prof. Comi e dal dr. Martinelli Boneschi) ed uno chiamato PROGEMUS (coordinato dal dr. Leone e dalla prof.ssa D’Alfonso), si è anche osservato che il numero di varianti genetiche non correla con la rapidità di progressione e severità della malattia. Tale risultato necessita di conferme in altri gruppi di individui malati prima di avere una potenziale applicazione clinica, ma sembra suggerire che le varianti genetiche trovate abbiano un ruolo piu’ rilevante nell’anticipare la comparsa delle manifestazioni cliniche nella forma ad esordio acuto, o forma recidivante-remittente, e che altri siano i meccanismi che intervengono nello spiegare la prognosi della malattia.
Pubblicato in: Multiple Sclerosis Journal 2014 Dec 22. Inverse correlation of genetic risk score with age at onset in bout-onset and progressive-onset multiple sclerosis. Sorosina M, Esposito F, Guaschino C, Clarelli F, Barizzone N, Osiceanu AM, Brambilla P, Mascia E, Cavalla P, Gallo P; PROGRESSO; PROGEMUS, Martinelli V, Leone M, Comi G, D’Alfonso S, Martinelli Boneschi F.