Pillole di Psicologia #10
COME PROMUOVERE LA RESILIENZA
KINTSUGI: L’ARTE DI RIPARARE CON L’ORO, QUANDO IL DANNO DIVENTA BELLEZZA
Torniamo a quanto lasciato tre settimane fa: la Resilienza e i campanelli d’allarme di una bassa resilienza.
Imparando a identificare i campanelli d’allarme di una bassa resilienza, puoi intraprendere alcune azioni per rinforzare i fattori protettivi relativi al tuo benessere. I campanelli d’allarme possono riguardare diverse aree e dimensioni della tua vita:
- Pensare: dialogo interiore, pensieri, attitudini e credenze.
- Sentire: emozioni, sensazioni fisiche.
- Agire: azioni, comportamenti, abitudini, corpo.
- Relazioni con gli altri: relazioni intime e sociali.
- Essere: esistenza nella vita, consapevolezza.
Prova a pensare a cosa accade ai vostri pensieri, alle sensazioni, alle azioni, al vostro modo di essere e alle vostre relazioni con gli altri: quando ti senti meno resiliente?
La consapevolezza di quanto accade dentro e fuori di te è il primo passo per affrontare al meglio le situazioni e, prendendo atto delle tue emozioni e dei tuoi pensieri, puoi imparare a modulare i tuoi comportamenti.
Non sempre nella vita tutto procede per il meglio, talora ti troverai ad affrontare situazioni impegnative e difficili che non avevi preventivato. Non puoi controllare gli accadimenti della vita, non puoi prevedere quello che avverrà, puoi solamente averne coscienza e accettare facendo attenzione alle tue modalità emotive, di pensiero e comportamentali.
Quanto più sarai allenato alla “sopravvivenza”, in termini di adattamento, tanto meglio riuscirai a partecipare alle situazioni e troverai delle soluzioni costruttive.
Come puoi fare per ricaricarti quando ti rendi conto che sta calando il tuo livello di resilienza?
Ecco tre piccoli consigli:
- Conoscere i propri confini: considera sempre che c’è differenza fra ciò che sei e la condizione che stai vivendo. Tu non sei quello che succede, sei una persona con la tue caratteristiche, con la tua identità; le situazioni che ti troverai ad affrontare non si fondono con te né nel bene né nel male. Vincere o perdere una gara, ottenere o meno un riconoscimento è una contingenza che può dipendere solo in parte da te non è una tua caratteristica personale.
- Cercare il sostegno degli altri: avere una buona e ricca rete sociale è un elementoche aumenta il benessere ed è espressione di resilienza. Non avere dunque paura di mostrare agli altri le tue emozioni e non esitare a chiedere aiuto alle persone care quando ne hai bisogno; cerca negli altri il supporto, la compagnia, la condivisione, non l’approvazione.
- Sviluppare un menù di auto-cura mentale: essere consapevoli di sé stessi comporta anche conoscere i propri limiti, cioè le situazioni o le emozioni che possono destabilizzare la nostra vita e renderci infelici. La prima cosa che puoi fare in questo caso è creare delle liste mentali o menù di auto-cura per impedirti di sprofondare nel dolore e in un atteggiamento immobile e rassegnato. Sviluppa le attività e i pensieri che possono aiutarti a ricaricarti.
Consiglio di lettura:
Kintsugi. L’arte segreta di riparare la vita
Céline Santini – Rizzoli